Conafi: delisting storico su Mta! Prima volta nella storia, soci in conflitto aperto.

Condividi con i tuoi amici!

La compagnia torinese operante nel settore della mediazione finanziaria e degli NPL è in deficit da anni. Il 20 febbraio ci sarà l’assemblea dei soci per decidere l’addio a Piazza Affari. La richiesta di azione di responsabilità da parte di D&C Governance Technologies Srl e l’intervento della Consob | Piazza Affari, 37 delisting e 21 IPO nel 2024. Potrebbero ritornare le quotazioni con doppio sconto fiscale? Le vicende di Ubaldi e Bakel

Conafi si prepara a lasciare Piazza Affari dopo 18 anni di presenza nel listino. La compagnia con base a Torino, che opera nel settore della mediazione finanziaria e degli NPL, è ancora guidata dal suo fondatore e CEO, Nunzio Chiolo, il quale detiene il 65,5% delle azioni attraverso Nusia Spa, mentre circa il 18,3% è in circolazione sul mercato.

A fronte di continui bilanci negativi, con l’ultimo bilancio del 2023 chiuso con una perdita di 3 milioni di euro (-4,5 milioni nel 2022, -2,74 milioni nel 2019), il consiglio di amministrazione ha optato per proporre, nell’assemblea prevista per giovedì 20 febbraio, il passaggio da Spa a Srl e il delisting indiretto.

L’innovazione del delisting indiretto su MTA

Il delisting indiretto rappresenta una novità per Piazza Affari, poiché normalmente non si può uscire dal mercato principale (MTA) senza un’offerta pubblica di acquisto o una fusione. Tuttavia, l’approccio innovativo, come rivelato da MF-Milano Finanza da fonti informate, studiato dallo Studio Chiomenti prevede la trasformazione della società in Srl, che per normativa non può essere quotata, determinando così il delisting. Questa strategia non ha precedenti nella storia di Piazza Affari e potrebbe fungere da modello per future operazioni simili.

Leggi anche  Byd cinese punta all'Italia: 380 aziende nel mirino per rivoluzionare l'auto elettrica!

Il valore dell’azione era di 5,6 euro nel 2007, ha raggiunto un picco di circa 6,7 euro subito dopo la quotazione, ma ora è considerata una penny stock, quotata a 0,2 euro con una capitalizzazione di poco più di 7 milioni di euro. È importante notare che Conafi ha realizzato nel 2021 uno spinoff sulla sua divisione Iscc Fintech (NPL), che controlla al 60%, e che ha registrato nel 2023 una perdita di 3,4 milioni di euro.

Le contestazioni al delisting

Il delisting sarà possibile con il voto favorevole di due terzi dei soci per la trasformazione in Srl. Per coloro che non sono d’accordo, è previsto un diritto di recesso fissato a 0,2578 euro per azione. Tuttavia, uscire dalla borsa non sarà semplice, dato che un azionista di minoranza ha già sollevato obiezioni, portando alla necessità di un intervento da parte della Consob. Conafi ha infatti ricevuto il 29 gennaio da D&C Governance Technologies Srl, detentore di una quota del 2,767% del capitale, una richiesta di aggiunta all’ordine del giorno dell’assemblea per una azione di responsabilità nei confronti dei membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale.

La Consob ha pertanto richiesto chiarimenti al CdA di Conafi che, prima dell’assemblea, ha fornito una serie di dettagli, affermando che il delisting tramite trasformazione in Srl è l’unica opzione percorribile. Questa decisione è stata presa con il supporto di KPMG, dopo aver esaminato alternative come la vendita del pacchetto di controllo a terzi, l’OPA e la fusione, senza riuscire a identificare soggetti interessati o idonei per queste opzioni.



Leggi anche  Mps: Assoluzione confermata per Profumo e Viola! L'ex presidente esprime gioia e stanchezza



Articoli simili

Valuta questo articolo
Condividi con i tuoi amici!

Lascia un commento

Share to...