Superbonus: Segreti e Confessioni Direttamente dai Progettisti!

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Il Superbonus è un’arma efficace contro il cambiamento climatico?
Gli esperti ritengono che le iniziative di miglioramento energetico promosse dal Superbonus siano misure valide per combattere il cambiamento climatico a breve termine.
Diego Bortolato evidenzia una «notevole influenza positiva sulla diminuzione dei consumi energetici», pur esprimendo alcune perplessità sugli effetti a lungo termine, in particolare per quanto riguarda l’installazione degli isolamenti termici sugli edifici.
Matteo Dell’Asta ci illustra che «L’avanzamento di due classi energetiche ha immediatamente ridotto l’impronta energetica degli edifici, ma il legislatore non ha imposto l’uso di materiali isolanti riutilizzabili al termine della loro vita, quindi la gestione di questi rifiuti speciali potrebbe avere conseguenze negative sull’ambiente».

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Il Superbonus è efficace per valorizzare la professione dei progettisti?
In merito a questo tema, gli esperti intervistati, sebbene riconoscano un incremento delle opportunità lavorative, si mostrano meno ottimisti sulle ricadute positive per la professione.
Tommaso Mascitti riassume: «Il Superbonus avrebbe potuto essere un vantaggio per valorizzare la professione ma si è dimostrato, fino ad ora, un boomerang».
Approfondendo, i problemi sollevati dagli esperti riguardano principalmente due aspetti del lavoro tecnico: l’elevato numero di richieste di consulenze da parte dei clienti e la rigidità burocratica e normativa nella fase di progettazione.
Diego Bortolato spiega come «Per i piccoli studi, che tradizionalmente hanno un rapporto diretto e di fiducia con i clienti, il Superbonus ha richiesto un notevole impegno di tempo e energie nella fase iniziale di consulenza informativa gratuita, necessaria a causa di una normativa e relativa comunicazione inizialmente poco chiare». Matteo Dall’Asta si concentra invece sull’aspetto normativo, sottolineando come «Il MISE abbia regolamentato molti dettagli tecnici, con la conseguenza pratica di limitare le scelte progettuali anche quando tecnicamente si sarebbe potuto ottenere l’avanzamento di due classi energetiche con un minore investimento economico. Sarebbe stato meglio, quindi, lasciare più spazio alla progettualità del professionista con una normativa basata sulle prestazioni».
Quali sono le difficoltà che incontrano i professionisti con il Superbonus?
Il principale problema affrontato dai professionisti durante la progettazione di interventi che beneficiano del Superbonus, come racconta Tommaso Mascitti, è «Una normativa troppo complessa che ha portato a continui cambiamenti e aggiustamenti, generando grande confusione e incertezza. Questa situazione ha spinto i tecnici meno audaci a procedere, anche dopo il Decreto Semplificazioni, solo con le pratiche estremamente lineari, che rappresentano la netta minoranza dei casi».

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Anche nella fase di cantierizzazione degli interventi con il Superbonus, i professionisti hanno affrontato problemi più gravi rispetto ai cantieri edilizi ordinari.
A tale proposito, Matteo Dall’Asta dice: «Il Superbonus ha condensato un lavoro che normalmente si svolgeva in circa 10 anni in soli 2 anni (l’orizzonte temporale dell’attuale Superbonus), quindi il Direttore dei Lavori ha dovuto incrementare la vigilanza sul cantiere per bilanciare i tempi ristretti con la regola dell’arte. Ad esempio, l’isolamento necessita di cicli di posa e asciugatura tra una fase e l’altra e, sempre in tema di isolamento, i pannelli devono essere fissati rispettando i tasselli richiesti dal progetto per garantire la loro stabilità».
Le tempistiche del Superbonus, aggiunge Diego Bortolato, «Hanno anche portato a difficoltà nel trovare imprese e personale qualificato in numero sufficiente rispetto alla domanda, e a notevoli problemi nel reperire i materiali e gli approvvigionamenti necessari per i cantieri».
Cosa dovrebbe includere la nuova Legge di Bilancio per il Superbonus?
Tommaso Mascitti spera «Che questa misura di incentivazione, se non strutturale con una riduzione della percentuale, diventi più duratura per garantire una programmazione e una stabilizzazione del mercato». Matteo Dall’Asta si aspetta «Una proroga per tutto il 2023 anche per le case unifamiliari che non abbiano presentato la pratica entro il 30/9/2021 e una normativa meno burocratica e più basata sulle prestazioni». Diego Bortolato desidera «Una proroga fino al 2024 con opzione per il 2025, specialmente per le unifamiliari, poiché rispetto ai condomini, queste presentano maggiori difficoltà legate alla piccola scala, gestite principalmente da studi più piccoli e quindi con tempi più lunghi rispetto alle grandi aziende».
Dall’esperienza maturata con il Superbonus, in sintesi, gli esperti enfatizzano l’importanza di un periodo di tempo più esteso, anche per le cosiddette case unifamiliari, e un miglioramento della normativa tecnica per renderla più chiara nell’interpretazione e più semplice nell’applicazione.

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A te la parola! Dalla tua esperienza professionale, quali sono gli aspetti da migliorare in tema di Superbonus?

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