Fondo UE per Armamenti: Apertura al Regno Unito, Rivoluzione nella Difesa!

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Secondo l’istituto di ricerca Bruegel, il Meccanismo potrebbe includere anche democrazie non membre dell’UE. L’intenzione sarebbe quella di trasformare l’UE in «azionista indipendente, rappresentato dalla Commissione», per facilitare il coordinamento delle iniziative che influenzano le politiche di difesa.


Un fondo congiunto intergovernativo dedicato alla Difesa sarà uno degli argomenti principali trattati dai ministri delle Finanze dell’Unione Europea nel corso del prossimo incontro Ecofin, previsto per l’11 e il 12 aprile a Varsavia.

Secondo un articolo de Il Fatto Quotidiano che cita Politico.ue, è in considerazione la creazione di un fondo per la difesa – denominato Meccanismo europeo di difesa (Med) – che faciliterebbe l’acquisto e la gestione congiunta di equipaggiamenti militari.

Attualmente non esiste una proposta concreta, ma un documento (The governance and funding of European rearmament), redatto dal think tank Bruegel su incarico della presidenza polacca dell’UE, indica che il Med potrebbe fornire significativi finanziamenti per la difesa senza incrementare il debito pubblico nazionale, un problema notevole per molte nazioni fortemente indebitate.

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L’opzione di includere il Regno Unito

Per affrontare la frammentazione del mercato europeo della difesa, un problema anche evidenziato dal Rapporto Draghi, l’Unione Europea e i suoi alleati considerano due vie. Una è l’espansione del ruolo dell’Agenzia Europea per la difesa, l’altra la creazione di un Meccanismo europeo di difesa, «un’entità simile al Meccanismo europeo di stabilità, basato su un trattato intergovernativo».

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Questo fondo non solo garantirebbe un «approvvigionamento congiunto» – tramite la fornitura di «abilitatori strategici in ambiti specifici, con la capacità di finanziare tali ruoli» – ma potrebbe anche contribuire a creare un «mercato unico per l’industria della difesa» attraverso «un meccanismo di finanziamento che renderebbe economicamente sostenibili progetti di ampia portata».

Il Meccanismo potrebbe estendersi anche a democrazie fuori dall’UE come il Regno Unito e non necessariamente includere tutti gli attuali 27 Stati membri dell’Unione Europea. Il documento propone che l’UE possa agire come un «azionista indipendente, rappresentato dalla Commissione Europea», per assistere nel coordinamento delle iniziative che influenzano le politiche di difesa.



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