Balneari in crisi: Tar annulla proroga concessioni, governo in difficoltà senza accordo UE!

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Il governo Meloni affronta una nuova sfida riguardante le concessioni balneari, un settore che impiega 30 mila famiglie e 300 mila lavoratori. Una decisione del Tar Liguria respinge il rinvio al 2027


Pochi giorni dopo la scomparsa di Frits Bolkestein, ideatore della direttiva per la liberalizzazione dei servizi, comunemente nota come «Direttiva Bolkestein», emerge un ulteriore problema per il governo Meloni relativo alle concessioni balneari, un ambito che sostiene 30 mila famiglie e 300 mila lavoratori. Una sentenza del Tar Liguria respinge l’appello presentato dai gestori di tre stabilimenti balneari a Zoagli (Bagni Silvano, Sacha Cubeddu e Matakello) contro «la decisione del Consiglio comunale di Zoagli del 27 dicembre 2023 che ha stabilito la scadenza delle concessioni demaniali marittime per il 31 dicembre 2023 e ha ordinato l’avvio delle procedure di gara pubblica per i nuovi affidamenti».

I proprietari degli stabilimenti sostenevano la violazione delle compensazioni dovute ai concessionari in uscita e, in particolare, delle proroghe concesse negli anni passati, inclusa «la legge decreto 131 del 2024 che, con l’approvazione della Commissione Europea, avrebbe dato agli enti locali tempo fino al 30 settembre 2027 per completare le procedure di riassegnazione delle concessioni».

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Tuttavia, il collegio giudicante (presieduto da Giuseppe Caruso del Tar, con i colleghi Liliana Felleti e Marcello Bolognesi) nega l’esistenza di un atto normativo che preveda un ulteriore rinvio della Bolkestein con la proroga delle concessioni balneari fino al 2027.

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Cosa stabilisce la sentenza

Secondo il testo della decisione del Tar: «Non è ammissibile invocare un accordo tra lo Stato italiano e la Commissione europea che avrebbe imposto alle amministrazioni di prorogare le concessioni balneari fino a settembre 2027: ciò sia perché non esiste un documento scritto che confermi tale accordo sia perché, in ogni caso, un tale accordo non potrebbe avere la precedenza sulla decisione della Corte di Giustizia riguardo all’incompatibilità dell’UE con il rinnovo automatico delle concessioni demaniali per scopi turistico-ricreativi, essendo la Corte europea l’ente responsabile per l’interpretazione autentica del diritto dell’Unione, con effetti vincolanti per le autorità nazionali e altre istituzioni dell’Unione.» (riproduzione riservata)

  • Leggi anche: Balneari, Consiglio di Stato: illegittime le proroghe generalizzate delle concessioni



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