Google AI: Agcom avvia istruttoria, editori italiani in rivolta!

La questione degli editori contro l’intelligenza artificiale di Google si aggrava. Il 15 ottobre 2025, la Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) ha presentato un reclamo ufficiale, spingendo l’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) a considerare un’azione concreta. Fonti di MF-Milano Finanza indicano che l’Authority valuterà il caso presentato dalla Fieg per decidere se sollecitare un intervento da parte della Commissione Europea. Si prevede che la valutazione possa concludersi entro ottobre.

Il fulcro della disputa è l’AI Overview, un servizio di Google che utilizza l’intelligenza artificiale Gemini per riassumere automaticamente i contenuti delle pagine web. Gli editori italiani sostengono che questa funzionalità sottragga visibilità ai loro contenuti originali, riducendo notevolmente il traffico sui loro siti e violando alcune norme del Digital Service Act (Dsa), la regolamentazione europea sulle piattaforme digitali. In qualità di Coordinatore nazionale dei Servizi Digitali in Italia, l’Agcom ha il dovere di esaminare il reclamo e determinare i passi successivi.

Il funzionamento di AI Overview

Google ha lanciato AI Overview negli Stati Uniti nel 2024 e in Italia nella primavera scorsa. Sebbene non ci siano ancora dati ufficiali sull’impatto di questo strumento sull’editoria online italiana, la Fieg lo ha già etichettato come un “traffic killer”. Negli USA, la compagnia di marketing digitale Ahrefs ha rilevato una riduzione media del 34,5% nelle visite alle pagine web collegate ad AI Overview, con conseguenti perdite di entrate pubblicitarie per gli editori.

Le proteste degli editori e l’indagine dell’Agcom

Gli editori non intendono rimanere inerti. La protesta della Fieg è coordinata con l’Enpa (European Newspaper Publishers’ Association), che sta promuovendo azioni simili presso le autorità di altri paesi europei. L’obiettivo è persuadere la Commissione UE a intraprendere un’azione legale contro Google in base al Dsa.

Nel frattempo, negli Stati Uniti, la Penske Media Corporation, editore di Rolling Stone e altre riviste, ha citato in giudizio Alphabet (Google) a settembre per lo stesso motivo. A differenza dell’UE, gli USA non dispongono di una normativa specifica sull’uso dell’intelligenza artificiale e dei contenuti online, quindi l’accusa si concentra sull’abuso di posizione dominante da parte della grande tecnologia.

La legislazione italiana

In Europa, «esistono leggi che limitano l’influenza delle grandi piattaforme», afferma Roberto Valenti, partner di Dla Piper. «Nel caso specifico sollevato dalla Fieg, è possibile considerare un intervento in base alla legge sul diritto d’autore, che ha incorporato la direttiva europea sul copyright». In particolare, l’articolo 43 bis della legge protegge la riproduzione online dei contenuti editoriali, garantendo agli editori un «equo compenso».

Secondo Valenti, questa normativa «non è stata creata specificamente per AI Overview, ma copre in generale i casi di sfruttamento dei contenuti editoriali da parte delle piattaforme online come Google News».