Titoli e compensazioni nei conti congiunti: scopri come gestirli al meglio!

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Utilizzo dei Conti Cointestati nella Pianificazione del Patrimonio

La gestione dei conti cointestati, che possono essere operati con firma singola o congiunta, rappresenta una pratica consolidata nella pianificazione patrimoniale, presupponendo una condivisione al 50% delle somme presenti sul conto. Nonostante ciò, la gestione di questi conti, soprattutto quando sono associati a depositi titoli, presenta diverse problematiche legate soprattutto a questioni fiscali, di successione e di conformità normativa.

Questioni Fiscali e Gestione dei Depositi Titoli

Secondo Alberto Chiesa, a capo del Wealth Planning di Mediobanca Private Banking, l’aspetto fiscale è di fondamentale importanza, specialmente per i depositi titoli legati ai conti cointestati. È possibile organizzare tali depositi in modo che includano una sezione comune per gli investimenti più diffusi tra gli italiani, come obbligazioni, titoli di Stato e fondi comuni aperti, e sezioni separate per ciascun contitolare, destinate esclusivamente ad azioni e ad alcune tipologie di fondi chiusi nominativi.

Una delle principali problematiche riguarda la compensazione delle minusvalenze. Chiesa spiega che, per poter compensare efficacemente le plusvalenze e le minusvalenze, è essenziale distinguere tra le diverse sezioni di deposito. Le minusvalenze si attribuiscono a ciascuna persona fisica in base al proprio codice fiscale; pertanto, una plusvalenza realizzata su un’azione nominativa (allocata nella sezione nominativa) può essere interamente compensata con le minusvalenze dello stesso soggetto. Al contrario, una plusvalenza su un bond (situato nella sezione comune) può essere compensata solo al 50% con le minusvalenze di uno dei contitolari e per l’altra metà con quelle dell’altro contitolare.

Queste norme incidono significativamente sull’uso delle minusvalenze nominative e sulla pianificazione patrimoniale, come aggiunge Renzo Parisotto, esperto fiscale. Egli sottolinea che tali compensazioni sono gestite da ciascun intermediario depositario, sia in regime amministrato che gestito, mentre in regime dichiarativo spetta al contribuente occuparsene direttamente.

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Implicazioni Successorie della Cointestazione

La cointestazione ha anche implicazioni in termini di successione. Le conseguenze del decesso di uno dei titolari variano a seconda della tipologia di asset e della sezione di deposito. Parisotto evidenzia che, generalmente, tali titoli sono custoditi presso intermediari o banche, i quali sono obbligati a rispettare l’articolo 48 del Testo unico delle successioni. Questo articolo impone di non rilasciare il patrimonio del defunto fino a quando non vengano fornite prove del corretto adempimento degli obblighi successori, come chiarito nell’ultima direttiva del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 13 febbraio 2025. Le istruzioni al modello specificano quali informazioni devono essere fornite riguardo al patrimonio finanziario detenuto presso gli intermediari.

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