ISTAT 2025: Scopri come cambieranno gli affitti e come calcolarli!

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L’aggiustamento annuo dei canoni di locazione secondo l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) rappresenta un elemento fondamentale e complesso nel contesto degli affitti in Italia. Questo aggiustamento serve a rivedere annualmente l’importo degli affitti in funzione dell’inflazione e delle variazioni degli indici dei prezzi al consumo. Di conseguenza, ogni anno, i proprietari di immobili con contratti di locazione a lungo termine, come i contratti 4+4, possono incrementare l’importo degli affitti in base a questa normativa, il cui scopo è preservare il valore reale dell’affitto allineandolo all’inflazione. Esploriamo cos’è precisamente l’aggiustamento annuo ISTAT, come viene calcolato e a chi si applica, con un’occhiata anche agli aggiornamenti futuri.

Adeguamento annuale ISTAT: definizione e tempistica

L’aggiustamento annuale del canone di locazione secondo l’ISTAT permette ai proprietari di immobili concessi in affitto di incrementare la cifra pattuita mensilmente, seguendo le variazioni dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), calcolato dall’ISTAT. Questo aggiornamento si verifica una volta all’anno e, a partire dalla data di stipula o di rinnovo del contratto, il locatore può applicare l’aumento. Tuttavia, è fondamentale che questa possibilità sia stata esplicitamente concordata attraverso clausole specifiche nel contratto di locazione.

Tasso di adeguamento annuale ISTAT per gli affitti

L’adeguamento annuale ISTAT consiste nell’aggiornare l’importo del canone di locazione in base a una percentuale che riflette le variazioni del costo della vita. In pratica, ciò consente di aggiornare il valore dell’affitto, garantendo al proprietario un equo compenso e incentivando l’interesse nel mantenere affitti a lungo termine, come i contratti 4+4 anni. L’entità dell’aumento è regolata dalla legge e si basa su un indice ISTAT specifico – pubblicato mensilmente – che monitora le variazioni dei prezzi dei beni e servizi consumati dalle famiglie italiane. Questo indice è impiegato per calcolare la variazione annuale dei prezzi, confrontandola con i 12 mesi precedenti. È importante notare che gli indici ISTAT variano moderatamente, quindi raramente si verifica un aumento significativo, e questa variabilità può anche portare a una diminuzione del canone.

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Applicabilità dell’adeguamento ISTAT ai contratti di locazione

È essenziale sottolineare che l’adeguamento annuale ISTAT non è automatico per tutti i contratti di locazione, ma si applica solo a quelli che includono clausole esplicite e chiare in tal senso, come parte di un accordo consensuale tra le parti. Tipicamente, questo riguarda gli affitti a lungo termine, come quelli residenziali con durata minima di 4 anni, e include:

·      contratti di locazione residenziali (4+4)

·      affitti a lungo termine per uso commerciale

·      affitti transitori, ma solo se previsti adeguamenti annuali con le dovute clausole

Al contrario, l’adeguamento non è previsto per affitti brevi, come quelli di case vacanza, o per contratti con cedolare secca.

Calcolo dell’adeguamento annuale ISTAT per gli affitti 2025

Il calcolo dell’adeguamento ISTAT può apparire complesso, specialmente per chi non è esperto nel settore. Le modalità di calcolo variano anche in base al tipo di contratto: per gli affitti residenziali 4+4 l’incremento non può superare il 100% del tasso di inflazione, mentre per i locali commerciali con contratti 6+6 l’aumento può essere del 75% o del 100%, a seconda dei casi. Per il 2025, sono state introdotte delle semplificazioni. Seguendo l’ultimo aggiornamento ISTAT di agosto, applicabile a settembre, l’incremento annuale per le locazioni è dello 0,8% per gli adeguamenti al 100% (affitti residenziali) e dello 0,6% per quelli al 75% (canoni commerciali). Chi ha optato per l’indice FOI medio annuale deve utilizzare i dati dell’anno precedente, mentre chi si trova al primo adeguamento deve usare l’indice più recente disponibile e moltiplicarlo per il canone. La formula è: canone d’affitto x indice ISTAT x percentuale di rivalutazione, diviso per 12 per ottenere l’incremento mensile.

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