Fineco si difende: respinte le accuse di Federpromm, ecco i dettagli!

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La recente campagna pubblicitaria di Fineco, denominata “Change is Good”, ha scatenato diverse controversie nel settore della consulenza finanziaria. Il motivo principale? Un timore diffuso che lo spot possa trasmettere l’idea errata che solo Fineco possa offrire un servizio che rispetta integralmente i requisiti desiderati dai clienti. Sebbene molte persone siano state criticate, poche hanno parlato apertamente. La Federpromm, un’organizzazione che rappresenta consulenti finanziari, operatori di mercato e professionisti del settore creditizio e assicurativo, ha espresso il proprio dissenso decidendo di segnalare lo spot all’Authority Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcom). L’obiettivo è determinare se lo spot sia offensivo o se violi le norme che garantiscono un’informazione corretta ai consumatori, rappresentando una provocazione per l’intero settore della consulenza finanziaria.

La risposta di Fineco

In risposta alle critiche, Fineco non ha tardato a replicare. “La campagna ‘Change is Good’ è stata ideata con l’intento di riaffermare il nostro impegno nel soddisfare le nuove necessità dei risparmiatori italiani,” hanno spiegato dalla banca. “Il nostro obiettivo è interrogare i clienti sui servizi di consulenza di cui usufruiscono e se realmente incontrano le loro aspettative, poiché crediamo sia corretto suggerire un cambiamento a chi si sente trascurato.” Fineco ha quindi sottolineato che la proposta di un’alternativa per chi non si sente soddisfatto non vuole in alcun modo sminuire il valore della professione di consulente finanziario, che è fondamentale per il successo dell’istituto. La nota rilasciata dalla banca evidenzia anche che lo scopo era stimolare una riflessione tra i clienti utilizzando l’ironia, enfatizzando l’importanza di principi quali trasparenza, innovazione e attenzione al cliente per elevare il livello del servizio di consulenza finanziaria, a beneficio di tutti i professionisti del settore che hanno un ruolo sociale nell’educazione finanziaria in Italia.

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Degrado della figura professionale

Tuttavia, lo spot è stato accusato di denigrare la figura del consulente finanziario, un’immagine che si è consolidata negli anni. Federpromm ha sottolineato: “Questa impostazione sostiene l’idea che solo i consulenti di Fineco siano competenti, gettando ombre su una categoria che, regolarmente iscritta all’albo nazionale tenuto dall’Ocf, opera con professionalità, trasparenza e integrità.” Fineco ha respinto queste accuse, affermando: “Il nostro obiettivo non è mai stato quello di svalutare il lavoro importante svolto da Ocf e Anasf nel promuovere e proteggere il ruolo del consulente finanziario, né di screditare un’intera categoria. Lo spot non sostiene che Fineco sia l’unica valida alternativa sul mercato, ma vuole mettere in luce le qualità ideali di un servizio, indipendentemente dal fornitore finanziario, come la capacità di essere sempre al fianco del cliente e di tutelarne gli interessi. Rivolgendosi direttamente ai risparmiatori, definisce un modello di eccellenza al quale ogni cliente può legittimamente aspirare. Fineco è convinta di condividere questi valori con tutti i consulenti finanziari e continuerà a puntare su un modello di consulenza basato su qualità, tecnologia e centralità del cliente.” Sarà sufficiente per calmare gli animi?

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