Edilizia del Futuro: Scopri Come Cambierà il Modo di Costruire le Case!

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Rigenerazione di 530 unità abitative a Bordeaux, realizzata da Lacaton & Vassal, Frédéric Druot e Christophe Hutin, 2017. Fotografia di Philippe Ruault

Anne Lacaton, premiata con il Pritzker 2021 insieme a Jean-Philippe Vassal, ha esplorato temi di vitalità urbana attraverso l’architettura residenziale. Durante una presentazione appassionante, l’architetta ha delineato i suoi progetti e la sua filosofia, che considera l’architettura residenziale come «la sfida più stimolante per l’architettura moderna».

Lacaton vede l’edilizia residenziale come fondamentale non solo per l’abitare ma anche come matrice della forma urbana. «La recente pandemia ha evidenziato quanto sia cruciale avere spazi abitativi adeguati, poiché la casa è diventata il fulcro dell’esistenza quotidiana», ha affermato. «In questo periodo, abbiamo visto come le abitazioni siano state adattate a molteplici funzioni: vivere, lavorare, studiare, rilassarsi. Ciò ha trasformato la percezione dello spazio domestico, ora visto come un luogo di vita più intensa e polifunzionale».

Lacaton ha criticato l’attuale qualità dell’edilizia residenziale, per la mancanza di flessibilità e libertà, sottolineando che «la qualità della vita domestica influenza direttamente la qualità della vita sociale nelle aree pubbliche».

L’architetto austriaco Dietmar Eberle, cofondatore dello studio Baumschlager Eberle Architekten, nel suo intervento ‘Reinventing Housing’, ha messo in evidenza l’importanza di ripensare l’edilizia residenziale, poiché rappresenta una grande percentuale degli spazi urbani, tra il 65% e il 70%. «Per migliorare la qualità della vita nelle città, dobbiamo partire dalla casa», ha dichiarato.

Concepire spazi generosi e personalizzabili

Eberle ha proposto di concepire gli spazi abitativi senza predefinirne le funzioni, concentrando l’attenzione sulla relazione tra edificio e contesto, e sulla durabilità dei materiali. «Gli architetti dovrebbero prioritizzare lo spazio pubblico e la relazione dell’edificio con esso», ha spiegato. In un progetto ad Amsterdam, ha progettato una struttura residenziale che lascia agli abitanti grande libertà nella personalizzazione degli spazi interni. «Credo che la disposizione interna di un appartamento debba essere una scelta personale», ha aggiunto.

Lacaton condivide una visione simile riguardo alla flessibilità nell’edilizia residenziale. Crede che sia essenziale offrire spazi ampi e adattabili. «Vivere in una casa dovrebbe significare avere la libertà di utilizzare lo spazio come si preferisce», ha affermato. «Le abitazioni dovrebbero incoraggiare possibilità e interazioni, garantendo spazi esterni privati come balconi o terrazze, per non sentirsi confinati».

Rigenerazione di 530 unità abitative a Bordeaux, progettata da Lacaton & Vassal, Frédéric Druot e Christophe Hutin, 2017. Fotografia di Philippe Ruault

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Per Lacaton, la casa deve offrire più della sua funzione basilare, includendo spazi aggiuntivi utilizzabili in modi diversi. In Francia, un appartamento standard è spesso limitato a 60-65 metri quadrati. Lacaton ha citato progetti come le 60 abitazioni a Mulhouse, dove gli abitanti possono modificare la configurazione degli spazi interni con elementi mobili come tende e porte scorrevoli. «Preferisco porte più grandi per facilitare il movimento», ha spiegato, mostrando come questo principio sia stato applicato a Bordeaux, dove ogni appartamento è stato esteso con terrazze chiuse molto ampie.

Edifici più efficienti e inclusivi

Lacaton e Eberle hanno entrambi enfatizzato la necessità di migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Questo aspetto è cruciale per permettere agli abitanti di configurare liberamente gli spazi aperti, senza essere limitati da sistemi di riscaldamento o raffreddamento invasivi. Eberle ha menzionato vari progetti di case passive in Austria e Lussemburgo, che escludono completamente l’utilizzo di tecnologie di climatizzazione.

Lacaton ha sottolineato l’importanza di lavorare su ciò che già esiste per densificare e migliorare la qualità dell’edilizia residenziale. «Abbiamo l’opportunità di trasformare e ottimizzare l’uso degli spazi esistenti per una migliore qualità abitativa, che dovrebbe includere ampiezza, accessibilità e diversità», ha affermato, sottolineando l’urgenza di una nuova visione pubblica e collettiva per l’edilizia residenziale.

«Senza una residenza adeguata non c’è benessere urbano», ha affermato Ezquiaga, evidenziando la necessità di città pensate non solo per sopravvivere ma per riflettere il nostro modo di vivere. «Dobbiamo adottare nuove prospettive che integrino sostenibilità e resilienza, preparando le città a rispondere alle sfide ambientali e al miglioramento degli spazi pubblici».

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