Il punto sul comparto biologico: intervento di Giovanna Parmigiani
all’“Appuntamento con il bio” di Ismea

“Il mondo agricolo deve confrontarsi con la sostenibilità ambientale, ma se non c’è anche quella economica, se non c’è reddito, è impossibile produrre.”

Lo ha detto Giovanna Parmigiani, membro di giunta di Confagricoltura con la delega all’ambiente intervenendo al convegno “Appuntamento con il ‘bio’: l’agricoltura biologica del futuro” organizzato da Ismea.

Come è emerso dall’analisi fatta da Ismea, il biologico in Italia prosegue la sua crescita in superfici investite e numero di operatori coinvolti, ma mostra i primi segnali di cedimento sul fronte dei consumi, in conseguenza della perdita di potere d’acquisto delle famiglie.

“Per poter avere maggiore redditività dal biologico – ha aggiunto Parmigiani – è necessario strutturare filiere che con accordi inter e intra filiera aiutino gli agricoltori a scegliere su quali prodotti puntare, per entrare sul mercato e trovare remunerazione. È necessario altresì ridurre i passaggi tra produzione primaria e consumatore finale, così da non disperdere la redditività e da rendere attrattivo il comparto anche per altre aziende agricole”.

Da un lato quindi ci sono elementi che indicano un trend positivo del biologico, anche in conseguenza della legge in materia di cui si è dotata l’Italia, che prevede cospicue risorse per il settore nella programmazione 2023-2027 della nuova Pac, dall’altro è evidente come il mutato quadro di riferimento, in cui dapprima la pandemia, poi la guerra e ora anche le siccità insistono senza soluzione di continuità, ponga più di un interrogativo sul futuro del comparto.

Il quadro nazionale non è omogeneo tra le diverse regioni, così come sul fronte delle colture c’è disomogeneità con alcune in crescita sul versante bio e altre in diminuzione.

Se aumentano gli operatori certificati a bio (oltre il 5% rispetto al 2020), dal punto di vista della spesa alimentare di prodotti biologici nel 2021 si è registrata per la prima volta una riduzione degli acquisti di alimenti e bevande bio e dopo l’ottima performance del 2020 (+9,5%), lo scorso anno il valore della spesa si è contratto del 4,6%.

Occorre quindi dedicare attenzione al comparto, considerato uno dei principali driver della transizione verde, tenendo conto della specificità italiana.

Parmigiani ha concluso sottolineando il ruolo che la scienza può avere, con la ricerca applicata alla genetica, per individuare ibridi che garantiscano rese al pari del convenzionale.