Il presidente Giansanti a Fieragricola 2022: Dal Summit internazionale le linee per la Pac del futuro

“Con la nuova PAC, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2023, è stato chiesto alle imprese agricole di accrescere la sostenibilità ambientale, migliorare la tutela delle risorse naturali e la biodiversità. Le risorse finanziarie a disposizione, però, sono state ridotte”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intervenendo al Summit Internazionale dedicato a Politica agricola comune e Green Deal UE, che si è svolto a Palazzo della Gran Guardia a Verona, a Fieragricola 2022.

“Per l’agricoltura italiana – ha precisato Giansanti – il taglio è del 15% in termini reali rispetto alla dotazione messa a disposizione nel periodo 2014-2020”.

Confagricoltura ha sempre sostenuto, durante il negoziato sulla riforma della PAC, che non si stesse andando nella giusta direzione. Molte le dichiarazioni di stampo ideologico e poche le valutazioni d’impatto.

“Tutti i pagamenti diretti disaccoppiati della PAC, indipendentemente dalla dimensione delle imprese, saranno ridotti di circa il 50% rispetto ai livelli in essere – ha sottolineato Giansanti – Una parte potrà essere recuperata principalmente con il ricorso a specifici metodi di produzione a maggiore valenza ambientale (“eco-schemi” in gergo tecnico). E nessun titolo agli aiuti diretti potrà valere più di 2 mila euro a partire dal 2023, come riportato nello schema di Piano strategico nazionale che è all’esame della Commissione europea. Resta il fatto che per la PAC la rete di protezione minima dei redditi si è ristretta. Poi – ha concluso il presidente di Confagricoltura – ci sono i temi della reciprocità e del multilateralismo: noi ci siamo sempre espressi a favore di una vera reciprocità anche all’interno della Ue, dove purtroppo le condizioni in cui gli agricoltori operano non sono le stesse, e ancora meno rispetto ai Paesi Terzi”.

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