CREA futuro: on line il nuovo numero focus sull’agrobiodiversità
In questo numero continuiamo il viaggio alla scoperta del capitale naturale, di cui l’agrobiodiversità è un vero e proprio pilastro. Il Presidente del CREA, Carlo Gaudio, nel suo editoriale fa il punto su biodiversità e agrobiodiversità, esplorandone sia la straordinaria ricchezza, la drammatica fragilità e l’impegno globale per preservarle.
In particolare l’Italia è uno dei paesi al mondo più ricchi di biodiversità, sia vegetale che animale, con un popolamento ricchissimo di forme endemiche, soprattutto in relazione all’estensione territoriale. La ricchezza di varietà che testimonia migliaia di anni di agricoltura, come raccontato nel podcast, si sta rivelando un formidabile arsenale, che la scienza può impiegare per vincere le sfide del futuro. come spiegato nella rubrica Uno sguardo al futuro.
Proprio per tutelare il patrimonio di agrobiodiversità, anche a partire dalle nostre scelte alimentari, il CREA sta portando avanti una serie di attività e programmi di ricerca che spaziano dalle banche di germoplasma – custodiamo le collezioni più significative per diverse colture e partecipiamo al programma RGV FAO – al recupero e alla valorizzazione di varietà “dimenticate” (come per esempio il recupero, salvaguardia e caratterizzazione del germoplasma viticolo dell’Alto Orvietano Umbria), fino al miglioramento genetico, con cui il germoplasma del passato diventa agricoltura del futuro. Si tratta di frumento e canapa, orzo, riso, orticole, ma anche di olivo, pero, melo, pesco, ciliegio, fragola e naturalmente gli agrumi (e Agrumi: la ricerca punta sul rosso e Limone: un frutto da riscoprire), perché il Centro focus di questo numero è il CREA Olivicoltura Frutticoltura ed Agrumicoltura. Non dobbiamo dimenticare, però, che l’agrobiodiversità è anche animale: bovini, ovicaprini e i leggendari cavalli Lipizzani (di cui il Centro di Zootecnia e Acquacoltura del CREA gestisce un nucleo di conservazione della razza unico al mondo).
Tutelare l’agrobiodiversità significa anche accompagnare l’agricoltore in questo passaggio culturale verso una transizione verde, attraverso l’agroecologia, politiche agricole mirate e buone pratiche aziendali. Proprio in quest’ottica, nella rubrica CREAincontra, ne abbiamo parlato al presidente di Coldiretti Ettore Prandini.
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