GLI SCAMBI CON L’ESTERO DEL SETTORE AGROALIMENTARE ITALIANO: FATTORI DI COMPETITIVITÀ E PROSPETTIVE IN UN CONTESTO DI CRISI
La pandemia da Covid-19 ha avviato una epoca di forte instabilità: all’iniziale effetto depressivo sull’economia mondiale e sui flussi di commercio, è seguita un’improvvisa e intensa ripresa della domanda che, insieme a una serie di fattori concomitanti di natura strutturale, congiunturale e anche speculativa, ha portato nella seconda metà del 2021 a un’impennata dei prezzi di tutte le materie prime. In questo contesto, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha avuto un impatto a dir poco dirompente, determinando un ulteriore aumento dei prezzi delle commodity energetiche e agricole che ha alimentato le spinte inflazionistiche dal lato dei costi e ha ridimensionato le prospettive di crescita mondiale. Più in generale, il conflitto russo-ucraino ha innescato forti elementi di incertezza nello scenario geo-politico globale che potrebbero ridisegnare i flussi commerciali e modificare le catene globali di approvvigionamento, già messe a dura prova dal Covid-19.
A seguito di tale evoluzione, lo scenario attuale è caratterizzato da pressioni inflazionistiche generalizzate, per lo più provenienti dal lato dei costi, ma anche (come nel caso degli Stati Uniti) alimentate dal lato della domanda, a cui le Banche Centrali hanno risposto con un cambio di rotta dopo anni di politiche monetarie e creditizie espansive. Già nel secondo trimestre del 2022 si è avuto un rallentamento della crescita negli Stati Uniti e si è riscontrato l’impatto economico negativo della rigorosa politica “zero Covid” del governo cinese, mantenuta per tutto il 2022; dal canto suo, l’economia dell’UE fin da subito ha mostrato la sua vulnerabilità agli sviluppi dei mercati dell’energia, in ragione della sua dipendenza dai combustibili fossili di provenienza russa.
In questo quadro, il settore agroalimentare assume un ruolo di protagonista, in ragione dell’ormai condivisa consapevolezza della sua valenza strategica: infatti, prima il Covid, con il lockdown e i rallentamenti della logistica e delle attività economiche, poi il conflitto russo-ucraino e le incertezze ad esso associate hanno riportato alla ribalta il tema della sicurezza degli approvvigionamenti alimentari e i problemi derivanti dalla dipendenza dall’estero per alcune produzioni essenziali.
Scopo di questo rapporto è analizzare la struttura e le dinamiche del commercio agroalimentare italiano, con particolare riferimento alla sua composizione merceologica e geografica. Se in passato in lavori analoghi (Ismea-RRN, 2018; Ismea-RRN, 2020) ci si era concentrati quasi esclusivamente sulle esportazioni, le considerazioni appena riportate rendono importante analizzare in modo approfondito anche le importazioni, sia nel loro andamento di medio periodo, sia in riferimento al dato parziale del 2022. Le analisi del commercio agroalimentare dell’Italia sono precedute dal quadro delle tendenze globali nello stesso periodo di riferimento.