Xylella, Commissione europea apre a reimpianto varietà di ulivi resistenti

La Commissione Europea permetterà nelle zone infette della xylella il reimpianto delle due varietà di olivo, leccino e favolosa. I pareri e i commenti.

Caso Xylella, la Commissione Europea apre alla possibilità di reimpianto degli ulivi con varietà resistenti alla xylella, a criteri e procedure per individuare e preservare gli esemplari secolari sani: sono queste le novità delle proposte di modifica decise dalla Ue in un documento presentato ieri agli Stati membri nel comitato sulla salute delle piante.

Le decisioni, nell’ambito delle strategie tese a contrastare la diffusione del batterio, potrebbero essere prese già nel prossimo incontro del comitato, che riunisce esperti dell’Esecutivo Ue e degli Stati membri, previsto per il 19-20 giugno.

L’Italia aveva richiesto l’eliminazione del divieto di reimpianto nell’area dove il batterio è considerato endemico con l’adozione di misure specifiche per gli olivi secolari sani collocati nel raggio di 100 metri dalle piante malate nella zona cosiddetta cuscinetto.

In una nota congiunta, Paolo De Castro e Raffaele Fitto, spiegano che la Commissione Ue permetterà nelle zone infette della Xylella il reimpianto delle due varietà di olivo, leccino e favolosa, risultate tolleranti al batterio: “Siamo molto soddisfatti della decisione presa dalla Commissione – proseguono i due eurodeputati salentini – che accoglie finalmente la richiesta del Governo italiano e che abbiamo sostenuto anche attraverso un interrogazione parlamentare presentata lo scorso 5 luglio. L’ufficialità arriverà il 19 giugno prossimo ma la decisione presa dal comitato fitosanitario, sostenuta da tutti gli Stati membri ad eccezione solo della Francia, permetterà di creare le condizioni per rilanciare le attività imprenditoriali degli olivicoltori”.

 “Il comitato – concludono gli eurodeputati – ha inoltre discusso della possibilità di non procedere all’abbattimento di quegli esemplari monumentali, imprescindibili per la conservazione del valore paesaggistico pugliese”.

Plaude alla decisione il consigliere regionale Sergio Blasi che parla di “concreta speranza di fermare la desertificazione delle zone infette da Xylella” e di “ottima notizia per il Salento, frutto di un lavoro politico importante da parte del ministro Martina”: “Nella stessa direzione – spiega – va la decisione europea di tutelare con misure specifiche gli ulivi secolari sani presenti in zone soggette a misure di eradicazione. Da parte del governo regionale credo sia il momento di mettere in campo azioni concrete per il rimboschimento olivicolo di varietà resistenti, agevolando quanti intendono dare nuova vita a terreni oggi abbandonati dopo i disseccamenti”.

Per Erio Congedo, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, si tratta di una buona notizia: “Finalmente l’UE – dichiara – mostra il suo volto umano nei confronti del territorio salentino che finora è stato vittima dell’avanzare di un batterio che ha rischiato (e rischia) di mettere in ginocchio l’economia agricola del territorio. Auspico che il governo regionale, preso atto di questa apertura dell UE, attui concrete misure di sostegno che accompagnino la possibilità di reimpianto e che diano slancio alle attività, al territorio e agli agricoltori salentini”.

Per Rosa D’Amato del M5S, la scelta è “tardiva” e “sulla scia di una serie di notizie di corridoio circolate nelle scorse settimane che hanno avuto solo l’effetto di favorire la speculazione ai danni degli agricoltori”: “Inoltre – dichiara -, oggi si parla di due varietà, leccino e favolosa, quando fino a poco tempo fa la Commissione citava solo il leccino e tra l’altro con una opinione scientifica dell’EFSA, l’ente Ue per la sicurezza alimentare, che escludeva l’esistenza di prove sufficienti per autorizzare i reimpianti”. Per D’Amato emerge la “scarsa trasparenza con cui sta avvenendo questo processo”.

“La conquistata credibilità della Regione Puglia –– commenta il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – ha consentito di centrare obiettivi che finora sembravano irraggiungibili. La Commissione europea non ha opposto ostacoli alle 4 richieste avanzate dalla delegazione italiana e presenterà una proposta di modifica della Decisione 2015/789 da sottoporre all’esame e al voto nel Comitato di giugno. Al Comitato fitosanitario permanente a Bruxelles sono state avanzate richieste relativamente al reimpianto degli olivi nella zona infetta, alla protezione dall’abbattimento degli alberi monumentali non infetti, all’esclusione dell’applicazione della termoterapia per tre cultivar di vite e alla riduzione della fascia tampone (di 10 km per la zona di contenimento) a 5 km per le nuove aree di protezione. Si aprono così spiragli di futuro per un territorio gravemente compromesso sul fronte produttivo e paesaggistico e per gli agricoltori senza reddito da 3 anni”.

Soddisfatto anche il parlamentare del Pd, Salvatore Capone: “Finalmente, dopo quanto richiesto più e più volte dai nostri olivicultori, rappresentati con fermezza in sede europea dal Ministro Martina, l’Unione Europea accoglie le richieste del Governo e degli olivicultori. Adesso più che mai necessaria l’alleanza dell’intera filiera istituzionale e territoriale”. 

Fonte: LecceSette